Revisione auto e moto: ecco cosa cambia da Maggio 2018


Tra pochi giorni sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale 19 maggio 2017, n. 214, che a partire dal 20 maggio 2018 introdurrà norme più severe sul tema della revisione dell’auto per proteggere i potenziali consumatori da spiacevoli casi di frode al momento dell’acquisto di un’auto usata e per ottenere verifiche tecniche più scrupolose.

La revisione, a differenza del tagliando, è un vero e proprio checkup dell’auto previsto dalla Motorizzazione Civile, attraverso il quale si può stabilire che tutti i parametri (un esempio può essere la rumorosità del veicolo), siano a norma di legge e permettano di circolare in sicurezza. Che si scelga la propria officina di fiducia o quella consigliata dalla casa madre non cambia nulla, ma dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni 2, occorre prendere un appuntamento e far monitorare il proprio veicolo sotto l’aspetto della sicurezza, dei consumi e dell’ambiente.

Le nuove normative introdotte prevedono che al termine di ogni procedura di revisione, e ACI e Motorizzazione dovranno obbligatoriamente rilasciare al proprietario del veicolo, il documento che certifica l’avvenuta revisione, il cosiddetto “certificato di revisione” che conterrà due tipi di informazioni (dati identificativi dell’auto e informazioni sull’ esito della revisione avvenuta). Tutti questi dati saranno registrati anche sul Portale dell’automobilista. Infatti a partire dal 20 maggio 2018 e non oltre il 20 maggio 2021, per adeguarsi alle nuove disposizioni sulla revisione sancite con la direttiva UE n.2014/45, i centri di revisione dovranno comunicare per via elettronica al Ministero dei Trasporti (Motorizzazione), i dati contenuti in ciascun certificato di revisione rilasciato. Riportiamo di seguito i dati che dovranno essere contenuti in tale certificato:

  • la targa di immatricolazione del veicolo;
  • il numero di telaio;
  • la categoria del mezzo;
  • il chilometraggio registrato al momento del controllo;
  • la data e il luogo della revisione;
  • la denominazione del centro che ha svolto la revisione;
  • l’esito del controllo;
  • la data del controllo successivo o la data di scadenza del certificato attuale.

Da segnalare anche come il nuovo decreto non alzerà le tariffe per la revisione dell’auto, che rimarranno di 45 euro nelle sedi provinciali della Motorizzazione civile e di 66,88 euro nei centri privati convenzionati.

Ricordiamo inoltre che, a chi verrà sorpreso con revisione scaduta, sarà inflitta una sanzione che oscillerà fra 169 e 680 euro.

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